Sembra che la tanto sbandierata
solidarietà e
sussidiarietà sia
stata cancellata dal vocabolario politico.
Tutti si sono adeguati ai termini
imposti dal governo: prima si e' parlato e agito solo sulle tasse di cui
l'oggetto di stasera e' forse l'esempio più fulgido. Poi si e' parlato ma
molto poco agito sulla crescita; adesso si comincia a parlare di tagli.
Ma di un cambiamento di prospettiva
che possa alleggerire questo stato elefantiaco cambiando il metodo di
affrontare i problemi, partendo cioè dalla società
civile e quindi spendendo molto meno, nessuno parla mai.
Sull’IMU Romano si sta comportando
proprio così. Già a
marzo avevamo richiesto che chi affitta
la propria casa a prezzo calmierato potesse usufruire di una agevolazione
sull'IMU.
Lo ribadiamo ora con forza, certi che sia un principio
sacrosanto.
Occorre, soprattutto di fronte ad una
tassa ingiusta, ammesso che non sia possibile abolirla, essere assolutamente
accorti nell'applicarla. E invece il
sindaco Romano sta perdendo un'occasione dietro l'altra.
Molto bravi lei e il suo assessore
Orlandi ad applicare la legge, molto meno bravi a cambiare metodo di affronto
dei problemi, di cui la nostra proposta e' portatrice. Non vorrei che tale
mancanza sia segno di pochezza di idee, o meglio del prevalere esclusivo delle
idee di Sel con le loro fisse sulle piste ciclabili e sui blocchi del traffico.
Tre motivi ci spingono a insistere di
nuovo sulla proposta del PDL già presentata al Consiglio di
Marzo:
1) Innanzitutto esiste una
convenzione già in
essere che regola tale meccanismo per cui non ci sarebbe bisogno di altre
lungaggini burocratiche.
2) Si incentiverebbero i privati ad
offrire le numerosissime case sfitte di Rho ad un prezzo basso a tutti quei
nuclei famigliari che la crisi cogente ha reso bisognosi di un abitazione e che
altrimenti si rivolgerebbero inevitabilmente al comune. Per la collettività
sicuramente il costo di una casa comunale e' molto più
alto rispetto ad una detrazione IMU concessa ad un privato, considerando anche
lo stato di morosita' degli affittuari delle case comunali e i costi di
manutenzione degli stabili stessi.
3) Da ultimo, si rilancerebbe tale
convenzione, possibilità vera di solidarietà tra
i cittadini.
Per una volta il comune potrebbe
promuovere, incentivandola, una reale azione sussidiaria, che nasce dal basso,
dai cittadini.
Allora l'invito e' quello di non
continuare a perdere occasioni ma di mettere in campo azioni innovative che
possano ribaltare il metodo obsoleto e fallimentare in base al quale e' lo stato
che provvede e dispone. Metodo che ci ha condotto nella situazione drammatica
di un debito pubblico astronomico, e che, volenti o nolenti dovrà
cambiare perché di
soldi non ce ne sono più.
E noi possiamo nel nostro piccolo
incominciare prima, senza perdere altre occasioni.
Giovanni Kirn (stralci intervento CC del 24/05/2012)
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